Senza nome 1
Title #CC

09/05/2016
Giancarlo Busato architetto si laurea cum laudae il 30 aprile 1985 alla facoltà di architettura di Roma "la Sapienza" e nel medesimo giorno riceve l'offerta di entrare a far parte dello studio 3C+T (con il quale collaborerà fino al 1992); si abilita alla professione, nel febbraio del 1986, e comincia ad acquisire importanti esperienze lavorative operando nei vari settori della progettazione architettonica, urbanistica ed ambientale. Dal 1989 inizia il suo percorso accademico che lo porta ad essere prima assistente volontario, presso la facoltà di Architettura di Roma, nei seminari di Urbanistica 1 negli anni accademici dal 1992 al 1994 e, successivamente, docente e membro di commissione di esami per diversi Istituti di Formazione professionale quali lo I.A.L. Cisl Lazio, il CeFAS Centro di Formazione e Assistenza allo Sviluppo - Viterbo, l' ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE "M.C. VISCONTI" - ROMA. Parallelamente sviluppa ed esegue numerosi studi e valutazioni di impatto ambientale per l'inserimento di infrastrutture primarie; tra queste la rete ferroviaria ad Alta Velocità (1990-1994), autostrade (1992), porti e terminal marittimi (1993), elettrodotti ENEL (1994-1995), impianti di trattamento rifiuti (1999-2000) e depurazione (2001). Dalla seconda metà degli anni '90 diventa consulente di diversi Istituzioni religiose per le quali progetta ed esegue la Direzione dei Lavori di molteplici interventi. Tra questi l'edificazione di nuovi centri di culto nel territorio laziale come le chiesa di N.S. di Lourdes (1996) e la Chiesa degli Angeli (1997) entrambe nel Comune di Guidonia e la Chiesa di Santa Maria Assunta nel Comune di Tivoli (2000) con le relative Opere per il Ministero Pastorale. La collaborazione con alcune Diocesi laziali arricchisce l'esperienza professionale in settori di particolare rilevanza per l'architettura quali il recupero e la rifunzionalizzazione di complessi monumentali vincolati. Si occupa del restauro del Palazzo del Seminario in Tivoli (1999-2000), del Palazzo Episcopale in Tivoli (2005-2006), del Palazzo del Duca di York in Frascati (2008-2010), del Palazzo Braschi in Subiaco (2013). Le esperienze maturate nelle discipline del restauro monumentale hanno trovato adeguato coronamento nel progetto di recupero della seicentesca Sagrestia berniniana collocata all'interno della Cattedrale di Tivoli (2009-2014). Nell'arco temporale durato circa 5 anni sono state affrontate con approccio multidisciplinare, tematiche legate al risanamento delle antiche murature, al degrado degli affreschi e degli apparati pittorici, al recupero degli antichi arredi lignei. L'intervento, finanziato da ARCUS spa, ha avuto rilevanza mediatica su testate giornalistiche di interesse nazionale e piattaforme web. Nel 2010 fonda lo studio gcbprojects, con sede in Roma, che si occupa nello specifico di progettazione architettonica e interior design. Con una struttura che si adatta alle diverse esigenze della Committenza e si avvale, all'occorrenza, di consulenti e professionisti per settori specialistici, vengono progettati e realizzati numerosi interventi che ne implementano expertise e skills nei settori dell'edilizia residenziale, ricettiva, direzionale, retail, sport e wellness. Tra questi: la realizzazione delle city agency del brand real estate Casa Incontro (2012), e del brand healtcare Sorridental (2015). Una menzione speciale è riservata per il progetto e la Direzione dei Lavori per la realizzazione di Conference Room e meeting rooms per il Ministero della Difesa nell'ambito degli interventi propedeutici al mandato italiano di presidenza dell'Unione Europea (2014).
Title #CC

06/05/2016
MULTIMEDIA CONFERENCE ROOMS Elemento caratterizzante del progetto è la realizzazione di un ambiente multimediale di grande prestigio per accogliere delegazioni nazionali ed internazionali di elevato livello. Per tale ragione si è voluto dare grande rappresentatività al tavolo presidenziale che ha una particolare configurazione a ferro di cavallo con estremità divergenti ed un tratto centrale sagomato secondo un raggio di curvatura molto ampio. Al centro del tavolo il Presidente che è rivolto verso la parete che ospita la zona palco ed il futuro sistema videowall; al suo fianco i Delegati che sono disposti tutti in modo da avere una perfetta visione dei sistemi multimediali di video conferenza da utilizzare. L'importanza del luogo è sottolineata dalla dimensione e dalle finiture scelte: • superficie del piano del tavolo presidenziale maggiore di mq 9,00; • finitura del piano in cristallo retroverniciato; • dotazione di sistemi "top access" a scomparsa integrati e complanari con la superficie di cristallo • basi di appoggio realizzate con strutture in acciaio spazzolato munite di piedini regolabili per una perfetta complanarità dei piani; • struttura centrale in essenza di legno verniciato caratterizzato da un lato fisso con funzione strutturale ed un lato amovibile per la manutenzione ed il cablaggio dei cavi di elettrificazione e di rete; • poltrone con sedute e schienali imbottiti dotati di supporti lombari e regolazioni di profondità, oscillazione ed altezza; La zona palco, dotata di una postazione "oratore" sul lato sinistro, viene parzialmente riconfigurata in modo da consentire un dialogo formale con il tavolo presidenziale; la pedana rialzata del palco viene ampliata, nel tratto centrale, tramite un arco di circonferenza che lambisce un "monolite" attrezzato all'interno del quale è alloggiata una video camera fissata ad un sistema telescopico a scomparsa. La parete ospitante il "videowall", sulla quale si affacciano due piccole finestrelle poco dialoganti con il nuovo assetto della Conference Room, viene dotata di due schermì filtro in metacrilato curvato e serigrafato in grado, da un lato, di mascherare parzialmente le parti retrostanti e, dall'altro, di uniformare la zona multimediale. La platea è costituita da una zona bilivello sulla quale sono collocate, secondo differenti archi di curvatura, le poltroncine dei partecipanti alle riunioni. Le sedute sono dotate di sedile a bascula, tavoletta portacartellina munita di congegno di sblocco antipanico e sistema di servizio impiantistico costituito da presa elettrificata e predisposizione cavo di rete. Particolare attenzione è stata dedicata all'aspetto illuminotecnico complessivo. Per garantire condizioni ottimali di uso dell'ambiente sono stati predisposti quattro differenti scenari di illuminazione che, a secondo delle esigenze particolari, innescano dorsali elettrificate distinte. Nel dettaglio la Conference Room ha una illuminazione definita di: • Ambiente, costituita da 16 corpi illuminanti in alluminio a flangia a LED da 15 watt muniti di ottica diffusa ed in grado di garantire una illuminazione piena della Sala; • Prossimità, costituita da 24 corpi illuminanti in acciaio inox a LED da 2 Watt collocati perimetralmente alla Sala ed in grado di disegnare ristretti fasci conici di luce in prossimità delle pareti; • Segnalazione, costituita da stripes LED di colore blu da applicare sui gradini della platea, al di sotto della struttura del tavolo presidenziale, lungo la balaustra che divide la platea dalla presidenza e nel controsoffitto del piccolo disimpegno di accesso alla sala; • Cortesia, costituita da 15 corpi illuminanti in acciaio inox a LED da 2 Watt collocati sulla verticale del tavolo presidenziale ed in grado di fornire una luce di dettaglio per il solo piano del tavolo senza interferire con la visione di proiezioni o video conferenza;
Title #CC

06/05/2016
INTERIOR DESIGN IN OSTIA LIDO Forme essenziali ed accenti di colore per il recupero di un appartamento con vista mare Intervenire in un ambiente preformato, caratterizzato da una rigida distribuzione degli spazi quale è, ad esempio, l'assetto distributivo peculiare dell'edilizia residenziale anni '70, non è sempre un compito facile. Strutture, impianti, accessi ed affacci sono preordinati e rappresentano vincoli con i quali sembrerebbe difficile confrontarsi. Nulla di più diverso: "..l'architetto si esalta nel vincolo.." si diceva in facoltà diversi anni orsono e, di fatto, quanto più sono numerosi i condizionamenti, le necessità tecniche, i fabbisogni e le richieste da soddisfare, tanto più diventa esaltante il momento nel quale tutti questi vincoli vengono superati da una corretta progettazione architettonica. E' questa la filosofia progettuale che ha sempre caratterizzato gli interventi dell'architetto Giancarlo Busato, owner dello studio gcb projects, che ha modificato il tradizionale schema planimetrico di un appartamento sul litorale romano recuperandone gli spazi tramite l'uso di forme geometriche essenziali ed accenti di colore. L'appartamento, di circa 130 mq di superficie, era concepito con una serie di "filtri" che parcellizzavano il sistema: ingresso, corridoi distributivi, anticucina, opprimevano gli spazi vanificandone le potenzialità. L'esistenza di un unico bagno, poi, costituiva una grave lacuna per la giovane coppia con bimba, proprietaria dell'immobile, che necessitava di almeno un locale igienico per gli ospiti oltre ad una zona living confortevole ed ad una ampia e funzionale cucina. L'intervento di interior design ha permesso di enfatizzare le potenzialità inespresse dell'immobile tramite una operazione combinata di demolizione e rotazione delle visuali. L'ingresso originario è stato sostituito da un vestibolo caratterizzato da forme avvolgenti che immediatamente sposta la visuale verso la luminosa zona living. Un volume cubico, elementare per la sua semplicità e trattamento materico, si pone come una cuspide per orientare i differenti percorsi di utilizzo dell'appartamento. La rotazione delle visuali è poi enfatizzata dalla tessitura della pavimentazione che corre parallela al senso longitudinale dell'impianto. Il living è solo virtualmente separato dal vestibolo per il tramite di due solidi contrapposti e dal gioco dei controsoffitti che caratterizza il breve disimpegno lungo il quale si aprono l'accesso alla cucina e, in posizione simmetrica, all'office. Immediata è la percezione della luce naturale accentuata dalla scelta materica delle lucide pareti, total white, combinata sia al calore intrinseco del pavimento, in parquet di rovere naturale, che dalla puntualizzazione cromatica dei complementi di arredo. La particolare configurazione degli accessi distributivi ha consentito di non confinare completamente la zona notte aumentando la sensazione di ampliamento degli spazi. Questa è formata da due ampie camere da letto, un bagno padronale con idromassaggio e zona doccia con cromo terapia, un locale igienico per ospiti di particolare impatto cromatico per la peculiare tipologia dei materiali proposti e del loro utilizzo. Grande attenzione è stata infatti dedicata alla realizzazione di questi locali. La scelta dei materiali e delle finiture, concordati preliminarmente con la Committenza, ha consentito, in fase di progettazione esecutiva, di realizzare simulazioni computerizzate utilizzando le medesime texture per il controllo e la gestione preventiva delle operazioni di esecuzione. I sistemi impiantistici rispecchiano le più recenti esigenze di efficentamento energetico. La luce naturale è affiancata da un sistema illuminotecnico basato sull'utilizzo di lampade e stripe led arricchita, per alcuni ambienti del living e dei servizi, dalla tecnologia RGB.